Crescere e scegliere partendo dal liceo; cosa voglio essere?

C’è chi nasce con la fortuna di avere un talento e con la costanza di riuscire a coltivarlo fino a renderlo il proprio lavoro. Ma noi altri, che come talento abbiamo solo quello di poterci ricordare a memoria i personaggi di un telefilm solo alla prima puntata, come potremmo fare di questo il nostro futuro?
Ovviamente la scelta della scuola giusta ci indirizza già in varie direzioni e ci da in qualche modo la possibilità di capire chi siamo e per cosa siamo portati, ma è altrettanto vero che c’è chi con lo studio non avrà mai un bel rapporto e già dell’adolescenza viene incoraggiato da amici e parenti a intraprendere un percorso di studi che lo indirizza ad un lavoro preciso e che non lascia la possibilità di capire cosa sia veramente giusto per lui.
Possiamo quindi dividere i giovani studiosi in due gruppi molto differenti tra loro: chi già dopo le superiori è pronto per iniziare la sua vita da lavoratore e chi decide di restare fedele al suo rapporto con gli studi per ancora molti anni.
Sono molti quelli che scelgono istituti professionali non per il modo in cui preparano al lavoro e in un qualche modo riescono ad assicurarne uno, ma perché credono che questo genere di scuola non richieda particolari abilità nello studio.
Bisogna far capire quanto in realtà questi istituti abbiano una doppia difficoltà e necessitino sia di un’ abilità nei lavori manuali sia di una discreta applicazione nello studio. Il secondo gruppo che riguarda chi con lo studio ha un rapporto di amore-odio di cui si libererà solo alla fine del suo percorso scolastico, è il grande insieme di giovani che ha deciso di intraprendere il fantastico percorso del liceo e molto probabilmente anche dell’università.
Molti ci credono dei pazzi con un grande bagaglio di sogni che non si avvererà mai, ma la nostra forza è che riusciamo e riusciremo sempre a smentire chi ci dava già per falliti e che riteneva tutte le ore passate sui libri uno spreco di tempo, usato solamente per ritardare il momento in cui saremmo dovuti andare effettivamente a lavorare. Ebbene sì, il liceo con tutte le sue fatiche e a volte anche delusioni ci prepara a guardare il mondo con occhi diversi rispetto a tutti gli altri che si limitano a viverlo passivamente e ci insegna a non adattarci mai a ciò che ci viene dato ma a costruirci ciò che vogliamo per noi.
C’è quindi il bisogno di diffondere tra i giovanissimi che non hanno ancora deciso quale sia la scuola più adatta per ciò che vorrebbero realizzare nel loro futuro, il messaggio che anche se non si hanno talenti particolari, la scelta del liceo li porterà non solo ad avere un semplice futuro, ma darà loro i mezzi per crearsi quello che hanno sempre desiderato.

 Alice Verduci

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